E’ un gioco giovane, affascinante e longevo sebbene in continua evoluzione. Piace, in primis, ai bambini ma è sovente utilizzato anche dagli adulti, di certo quelli con la vena artistica, per realizzare delle decorazioni sorprendenti. Si tratta dello Scratch Art. Se non ne avete ancora sentito parlare, mettetevi comodi e leggete.
E’ nato nel 1964, come tecnica artistica creativa, applicabile ad ogni campo di azione; usato dai designer della moda, dell’abbigliamento passando per i creativi in ambito della cosmesi.
Sebbene possa apparire come un metodo di decorazione riservato a quanti già abbiano destrezza in materia artistica, stupisce poi al momento dell’applicazione. Stando ai commenti, soprattutto dei piccini infatti, è semplicissimo. La modalità di gioco consiste nella libera espressività e nulla più. Per cimentarsi in uno Scratch art, occorre utilizzare i fogli da Scratch Art e lasciar volare la propria fantasia, stupendosi degli effetti speciali che si potrebbero registrare. Con un raschietto con punta fine, si potrà iniziare a graffiare questi appositi fogli per scoprire i colori che si nascondono sotto la superficie, e realizzare forme e decorazioni impressionanti.
Perché dedicarsi allo Scratch art?
Anzitutto, per una stimolazione immediata della propria creatività e immaginazione quindi per creare disegni unici, personalizzati. Ma anche per migliorare l’intelligenza visivo spaziale e la motricità, considerando la ripetizione dei movimenti di dita, mani e braccia, che si sequenzieranno. Infine, è un ottimo rimedio per coloro che hanno limiti di concentrazione. Dedicarsi alla scoperta del colore infatti consentirà al bambino di dedicare tempo a quello che altro non apparirà che un effetto magico. Quale bambino non ha trascorso del tempo in attesa di un effetto sorprendente, di una scoperta magica, di un trucco illusionistico?
Lo Scratch art è figlio di una tecnica utilizzata, anni addietro, sebbene più blanda; ricordate quando si colorava un foglio con pastelli a olio e poi si sovrapponeva un secondo strato col pastello nero? Si creava un supporto che veniva, poco a poco “graffiato” per far comparire delicatamente lo strato sottostante colorato. Ebbene, il graffio, elemento dominante del gioco è il medesimo e resiste nel tempo; si è semplicemente raffinato nella sua modalità di decorazione.
In commercio esistono tantissime tipologie di “scratch art” anche in versione nera con fondo multicolore e bianco con fondo nero. Anche le misure sono riproposte in modelli differenti , a seconda delle proprie esigenze. Addirittura, i più esperti in materia, non acquistano i fogli per esprimersi. Li creano! Utilizzano pezzo di carta per acquerelli, suddividendoli in 4 parti uguali. Colorano poi con i pastelli a olio creando macchie di colore random. Usano quindi un cotton fioc per smussare i pastelli e coprendo completamente la carta bianca. A questo punto si passa al nero; si dipinge la superficie. E si dà il via allo Scratch art artigianale; si gratta via il nero dalla superficie scoprendo il colore sottostante. E’ dunque un regalo alternativo ai soliti giochi, in grado di offrire innumerevoli possibilità creative attraverso dei basilari memo arcobaleno.
Etimologia del termine
In Italiano la tecnica e il supporto sono conosciuti con il termine “gratta e vinci” poichè la sovrapposizione di colore compatto a una superficie sottostante – alla quale è possibile giungere attraverso il graffio – caratterizzano le cartoline di questo gioco, molto diffuso. Il sostantivo inglese è invece scratchboard (scratchboard o scratchboard). La tecnica utilizzata per disegnare su questo mezzo è chiamata “scratch card” e , sostanzialmente, consiste nel graffiare una superficie liscia e nera per portare alla luce i colori brillanti o metallici della superficie sottostante.
La tecnica è coincidente a quella del grattage, ma mentre, generalmente, il fondo e il supporto erano predisposti dagli artisti, oggi, poichè è chiesta visivamente la massima pulizia e compattezza dell’opera, si lavora su supporti di tipo industriale. Il disegno si ottiene con una sorta di pennino o con un lama adatta alla lavorazione stessa. Rimuovendo lo strato superiore – nero – si ottiene il bianco sottostante. Se la rimozione del materiale attraverso il graffio è meno netta si otterranno colori meno netti quindi più tendenti al grigio. L’invenzione del gratta e vinci è attribuita al litografo austriaco Karl Angerer , circa 1864 o 1865 , ma anche a Gillot, ai fratelli Treves di Milano o allo stampatore Charles J. Ross di Philadelphia
Usi dello scracth art
Dai messaggi lasciati ad amici e fidanzatini ai promemoria più ordinari ai biglietti di auguri, ai segnalibri, fino a dei veri e propri lavoretti proponibili per ogni occasione (in quanto adattabili al tema richiesto: Natale, Pasqua, festa della mamma o festa del papà) gli scratch art sono sempre apprezzati e sicuramente rendono originale ogni tipologia di azione scelta, stupendo il destinatario per la inevitabile unicità.
Materiali di cui si compone
Il supporto è costituito da una base di cartone o da un pannello in fibra più rigido ( isorel ). Sul supporto vengono poi stesi strati sottili di una pasta composta da caolino – oppure gesso – Una pasta fatta di caolino o gesso , glicerina, gelatina e acqua. Quindi la carta viene laminata ad alta pressione affinchè sia ottenuta una superficie molto liscia. Per lavorazioni artistiche il colore di copertura è generalmente il nero.
Destinatari preferiti
E’ particolarmente adatto per i bambini della scuola materna e della scuola elementare ai fini di un graduale insegnamento dell’educazione artistica.
E’ comunque utilizzato dagli adolescenti, per realizzazioni originali a scopo decorativo, nelle proprie camere da letto. E’ anche esibito, dagli appassionati, nei laboratori artistici; in quest’ultimo caso vi è una assoluta trasversalità di età.
Precauzione: la polvere graffiata deve essere subito pulita, per evitare che lasci tracce indelebili sui vestiti.
La tendenza
Sono ultimamente scelti come gadget per gli invitati alle feste di compleanno. Applicati su dei magneti e suddivisi in sacchettini, risultano un giochino ricordo molto gradito dai partecipanti alle festicciole. In alcuni casi vengono realizzati dagli stessi ospiti, durante la festa, e poi insacchettati a proprio piacimento. In quest’ultimo caso però, è necessario prestare attenzione al confezionamento in quanto l’impressione del colore nero tenderà a sfumarsi e lasciare segni nei vari passaggi, rischiando di alterare la cromaticità del disegno realizzato.